BENGAY+ NUROFEN + FLECTOR
Sabato 1 ottobre inizia finalmente il nuovo campionato 2022-2023 con la novità del doppio ad inizio incontro e con la squadra dei conservatori Degustativi in ormai formazione tipo, consueta e rimaneggiata allo stesso tempo.
Ma non precorriamo i tempi, perché di questa giornata è molto più appassionante l’avvicinamento che lo svolgimento. Siamo a lunedì 19 Settembre e il capitano Tode è nel suo caldo lettuccio sognando i futuri lievitati del post-partita. All’improvviso un’incoscienza! Un leggero dolore nella “zona rognonica” che si diffonde fino ai lombi e alla regale sacca che contiene il dorato liquido della minzione. Nulle di grave pensa, ma il dolore sale, sale, sale (e fa male!) e per codesta causa il buon capitano passa dall’essere seduto all’essere abbracciato al suo nuovo imberbe amico di ceramica. Non c’è pace, e neanche palina cit. Zheng. In qualsivoglia posizione: supina, prona e accasciata è uno stillicidio. La notte passa ma all’alba, esausto, il nostro si reca non in pasticceria come vorrebbe, ma in pronto soccorso per capire le cause della sua indisposizione. Dopo una lunga attesa, per il tartarico deserto del PS, e una serie di esami inconcludenti, il tutto si risolve con un punturone di Voltaren e la dottoressa che sentenzia: “mah, sarà stata una colichetta addominale”. L’educato leone pensa: “colichetta sta min**ia, c’ho un male boia!”.
Tornato nella sua oscura tana il peggio pare passato, ma nel pomeriggio riparte il dolore che prende gamba inguine e zona lombare. Al canuto leone si accende la lampadina: “fottuta lombosciatalgia”. Si trascina, con l’aiuto di svariati santi scesi per sorreggerlo, fino allo studio medico/veterinario di competenza dove gli propinano pistoni non di birra ma di voltaren + muscoril intramuscolo mattina e sera per 5 giorni, coadiuvati da divano e letto! Chi ben comincia… almeno grazie ai 3 giorni di digiuno forzato dal dolore il leone appare quasi in forma, da sferico si porta verso il geoide.
Scorriamo il flusso del tempo (senza allenamento per nessuno dei leoni) per arrivare al giorno prima della partita. Ore 3.20 di sabato mattina 1 Ottobre. Arriva un messaggio nella chat di squadra di Telegram… Aldo: “Sono al pronto soccorso, non so per quanto ne ho!”. Ottimo, siamo a 2 su 3. La visita al nosocomio non è per Aldo ma per un congiunto quindi almeno fisicamente il leone alfa sta bene, se non fosse per le 3 ore dormite la notte. Consci della situazione due leoni esclamano: “quest’anno siamo ultimi sicuri!”. Stoico e forte del suo ruolo il capitano controbatte: “Naaa, vinciamo il campionato”. Beata incoscienza legata alle medicine pesanti!
La compagnia dei degenti si avvia comunque verso Buttapietra per l’incontro programmato, dando inizio alla temuta SAGA DELLA PANDA ROSSA DEL CARLE’ (come vedremo poi sarebbe meglio fosse stata nera…). Forti della prenotazione fatta presso l’usuale Saporè e delle due ore di aperitivo previste prima del desinare, i Leoni trottano con fiducia.
Arrivati in loco inizia il riscaldamento personalizzato dei tre: Aldo mima le pose dell’uomo alla fermata del tram, il capitano improvvisa improvvidi movimenti di stretching pescati da libri degli anni 60 mentre la punta di diamante della giornata, il Sor Balilla leoniano, testa i nuovi colpi: la mazzata littoria, il nonno camerata e il cabaret di olio di ricino.
(N.d.r.: qui urge aprire una parentesi. Consci degli sviluppi politici italiani, i leoni tutti hanno deciso di apportare delle modifiche societarie che vo testé a riassumere:
– NOME SOCIETARIO: da Leoniana a Meloniana.
– PATRONO SOCIETARIO: da San Murialdo a Giorgio Almirante.
– MAGLIETTA SOCIETARIA: da rossa a nera, in arrivo ai primi di Novembre.
– SPORT: da ping-pong a calcio balilla.
– COLPI DEL CARLETTO: nonno vigilie = nonno camerata; mazzata tribale = mazzata littoria; cabaret di paste = cabaret di olio di ricino.
Il resto delle variazioni Ad Maiora!).
Ma torniamo immantinente al lato sportivo! La novità del doppio vede esordire (in tutti i sensi) la coppia Tode-Carlè, dato che Aldo afferma candidamente: “Io in doppio sono un peso”.
La partita fila abbastanza liscia, gli unici sussulti sono le inutili chiamate del Capitano a Carletto. Ogni chiamata di servizio corto tagliato sotto si trasfigura in servizi lunghi, lisci laterali, qualsivoglia tipo tranne il voluto. Ogni richiesta di risposte sul dritto avversario provocano l’orticaria al puntuto leone che spinge palombelle sul rovescio avversario munito di puntino corto con conseguenti bombe in arrivo. Nonostante tutto, con un plastico salvataggio in tuffo tergicristallo Carletto salva il quarto set e impedisce al primo incontro di giungere alla bella.
I singolari sono tutti abbastanza senza storia, da menzionare solo la seraficità di Aldo, la buona vena del Carletto (che alza le palline in servizio storte solo 3-4 volte anziché sempre) e l’immobilità di Tode (con ZERO DRITTI TIRATI, un po’ come Mourinho e gli ZERO TITULI).
Con il dono della sintesi l’incontro finisce 7-0 per i leoni, aiutati anche dall’assenza di un titolare avversario.
SECONDO TEMPO
Sono quindi le 18.00 di sabato 1 Ottobre e i leoni devono riempire 3 ore prima delle lievitate libagioni. Impavidi, fieri e belluini si riversano nel centro di Verona per sbranare un aperitivo competitivo. Dopo aver lottato con branchi di gazzelle che occupavano ogni parcheggio possibile ed immaginabile, dopo aver sfiorato più volte il limitare della savana rischiando l’inciampo in maligne ZTL, con la coda fra le gambe il mini-branco crinierato si dirige verso un più mite aperitivo a san Martino Buon Albergo. Nonostante le insistenze di Aldo per svaccarsi all’interno del locale selezionato, al fine di visionare un non ben chiaro sport chiamato PALLONE, in cui il PIATTO domina e lo SPIN è carente, il capitano sentenzia: “Fuori! Nel senso che siamo fuori e ci sediamo pure fuori”. Degustando degli ameni vinelli (uno dei quali spacciato per Grillo quando chiaramente era un Traminer, l’oste avrà pensato: ”che cazzo vuoi che capiscano questi tre disperati di vino!”) i leoni scovano nel grazioso ghiaioso giardino in serie: un cacciavite piatto, una matita e un pezzo di cerniera. Alla richiesta di chiarimenti al cameriere, la sua risposta lascia tutti un po’ attoniti: “qua si trova di tutto, questo è niente”. I leoni decidono quindi di uscire il prima possibile dal locale godendo della generosità di Aldo che ha fatto apprezzare ancor più l’aperitivo. Ci si sospinge quindi verso il regno di Don Renato Bosco, alchimista di fama mondiale, famoso per ogni cosa contenga lievito madre o anche padre! Menù degustazione lievitati di terra e per non farci mancare qualche carboidrato birra a GoGo. Degna chiusura di una giornata classica per il trio delle merdaviglie.
PAGELLARUM
- Aldo = Aria di Pizza. Un po’ uomo alla fermata dell’autobus, un po’ esperto di pronto soccorso. Sempre sul pezzo, specie di pizza. Autocritico sulla sua possibile presenza nel doppio. Mezzo voto in più per l’offerta dell’aperitivo. PARAMEDICO, VOTO 7,5.
Sor Carle = Doppio Crunch. Nonostante gli sia ancora oscuro il concetto di servizio corto tagliato sotto, così come la differenza fra dritto e rovescio avversario, sfoggia una rinnovata pletora di colpi, sennonché altro non siano che gli stessi ma adattati al nuovo corso. Alla disperata ricerca di un cambio per una Passat a Metano (se qualcuno avesse ricambi ci contatti per favore), sfiora ripetute crisi di nervi pensando ai futuri giri per concessionari per valutare una nuova auto. Al momento PANDA ROSSO, VOTO 7.
Tode = Mozzarella di pizza. Si narra che il Galileiano “E pur si muove!” si stato ripreso più volte dai compagni durante il suo stretching. Alchimio/farmacista mancato, lotta contro la lombosciatalgia non riconosciuta dal tribunale dell’Inquisizione. ELIOCENTRICO, VOTO 6.
COMMENTI
La prima recensione censurata in assoluto dopo tanti tanti anni.
Tode l'Amministratore Delegato
Ogni riferimento a cose, fatti o persone è puramente casuale.
Dott. Carlo