Ma che colore ha una PARTITA uggiosa? (semi-cit.)
INCIPIT: A grande richiesta torna la recensione fiume, acciocché i nostri fratellini delle serie inferiori comprendano come si fa uno scritto che dopo alcune righe nessuno legge più.
PRELUDIO: Al Murialdo Rotax Halle va in scena l’ennesimo scontro fondamentale per decretare quale sia la miglior trattoria del vicentino. Gli avversari in arrivo dal delta del Po’ ben si ambientano nella grigia palude del piatto vicentino, sembrano a loro agio più del manipolo leonico-melanconico.
Ma andiamo con ordine… già dal giovedì precedente i prodromi non sono incoraggianti. Aldo diventa un uomo alla fermata del tram cosparso di arnica; Carletto oltre a dimenticare come si serve dimentica anche come si chiama; capitan Tode stranamente non ha guai fisici ma dimentica che ha due mani, la sinistra non è pervenuta ad allenamento. Ma si sa, le priorità della formazione Degustazione sono ben altre e la prenotazione era stata piazzata per tempo. Qui il capitano dà il meglio di sé e già il martedì precedente chiama la Trattoria dalla Giulia, per ritrovarsi immerso in un surreale dialogo kafkiano:
Oste: “Pronto?”
Tode: “Salve volevo prenotare per 6 sabato prossimo.”
Oste: “A nome.”
Tode: “ Francesco.”
200 millisecondi di silenzio
Oste: ”…si d’Assisi! E dopo?”
Tode: “le stavo dicendo Francesco Todescato”
Oste: ”ben. Telefono?”
Tode:”347 7207…” interrotto bruscamente dall’oste.
Oste: “Si 007.”
Tode: “Magari.”
Qui si chiude la telefonata con la speranza di aver prenotato.
Veniamo quindi al sabato incriminato, il grigiume avvolge il paludodromo, venti di piatti sferzanti fischiano nell’aria, ma la truppa leonica era ancora ignara di questo. Aldo pontifica: ”Gho mae la schena ma go da lasar il gato casa!” (speriamo che almeno questo non infarti come quello di Tode). Si arriva presto e si monta il necessaire per il preludio alla cena. Ossia due tavoli muniti di retine e svariate transenne richieste dal Sig. Covid. Iniziano il riscaldamento Carletto e Aldo mentre il capitano segue i “consigli del buon veterano” e abbozza una corsetta da vero professionista scafato. Si capisce subito che le cose non funzionano. La corsa del capitano è appesantita, Carletto fa raccogliere ad Aldo più palline del solito, Aldo le raccoglie in silenzio. C’è tensione nell’aria. E’ il turno di Tode che fa raccogliere il resto delle palline ad Aldo, che esclama: “Guarda che le gambe le ho già calde!”. Nel frattempo il Sor si auto-isola nella palude e si mette da solo a fare un cesto inutile di servizi, beandosi di riuscire ad alzare la pallina diritta in verticale, chapeau! Ultimo giro del valzer dei warm-up con Carletto Vs Tode, che profetizza: “Non ho una bella mano oggi!”. Almeno rispetto a giovedì la mano c’è…
Giungono nel frattempo i nostri avversari in formazione tipo…. quindi ROVIGO ESISTE! Bella notizia. Inizia il controllo dei green pass da parte del nostro G.A. d’eccezione Lazzari Mr. Francesco. Ma subito c’è un problema, un green pass non è valido. Panico, l’appestato, la lebbra, ebola… no basta cambiare device di erogazione e tutto torna nella norma. Esausto il nostro G.A. si accomoda su una sedia per alzarsi solo in seguito (vedi commento tecnico). Tecnologici.
Dopo questo interludio noioso al punto giusto, passiamo al main dish di giornata, si gioca! No aspetta, prima dobbiamo decidere la formazione: il capitano (preposto defibrillante per rianimare il pubblico dalla visione di Carletto che serve) si arroga il diritto del suo ruolo e, per preservare la schiena di Aldo, decide che farà le due partire più ravvicinate possibile. Ma la sua autorevolezza dura un battito di ali di farfalla e insieme si decide il da farsi (oltre che provocare un uragano in Vietnam). Aldo chiede di giocare la prima partita della seconda terna: “Così finisco prima e posso cambiarmi per andare alla cresima!” Aldo, mi sembri un po’ cresciuto per tale sacramento (ma non per altri in verità, come si evince quando guardiamo le partite del Sor Carlè!). Gentilmente la Raffi (sua nobile consorte) ci spiega che hanno una cena di cresima alle 19.15 e che adesso, in provincia di Padova (nello specifico a Lissaro), si fa prima le cresima e poi la comunione. Notizia importante da annotarsi, grazie.
Archiviata la pratica Aldo, il capitano confabula col Carlè e decidono di far giocare a Tode l’ultima partita del primo giro, così può cercare (invano) la mano dispersa. Al nobile possessore di magione quindi spetta il secondo incontro.
MOMENTO COMMENTO TECNICO: Ping pong, ping pong
Ceretta Vs Cavestro 3-1: la partita si può riassumere in una massima di vita: Aldo quando non fa, vince. Il suo astuto avversario dopo aver perso il primo set si mette ad ingolosire Aldo, che prova a sfondare con i suoi veementi attacchi. Dopo l’ovvia caporetto conseguente a questa scelta il capitano/allenatore/prenotatore di cene/e quest’anno autista Tode riporta Aldo a più miti consigli: “Fai tirare lui, ti lamenti sempre che trovi avversari che ti costringono a fare gioco, tu non farlo.” Tripudio: 3-1.
Simonetti (ossia Sor Carlè) Vs Fonso 1-3: Primo set fila liscio fin al 7-3 per il leone, l’avversario non sembra comprendere le differenze fra un pozzetto, una mazzata e un cabaret di paste! Ma chi potrebbe tranne noi avvezzi ad anni del Sor? Poi, all’improvviso un’incoscienza (cit.): tracollo del gioco di Carlè e sconfitta 11-9. Incazzato come un orsetto russo a cui hanno tolto i semi di lino, Tode ringhia: “Ma chi ca**o me li ha mangiati? No cioè che succede?”. Un misto mesto-mostro Carlè urla, in modo mogio: “Non mi entrava il dritto e volevo scaldarmi, (3 errori n.d.r.) poi mi è tornato sotto e mi sono cagato in mano”. Il buon psico-allenatore (non nel senso di psicologo ma di psicolabile) spiega al Carlè in modo MOLTO pacato che l’idea di lor signore non era vaneggiante, per alcuni tentativi, poi siffatto agone va rinsavito e la tenzone portata a casa (ossia si vince il e si ricomincia dal secondo). L’alternativa era rosicchiargli la testa in carenza di semini… Questa raffica di informazioni sensate stordisce il Sor che non torna più in sé e cede malamente 3-1.
Todescato Vs Bedendo 3-2: Riassunto veloce (per chi non volesse leggere il pippone): PSICODRAMMA. Tode la mano proprio non l’ha trovata. Scrosci di rovesci nell’aere, tuoni di dritti lungolinea sulle transenne. Giuoca un set e stravince. Si lamenta 4 set e fa soffrire Aldo più della schiena. Beh un po’ per la partita un po’ perché si sta facendo tardi e la cresima incombe. Ai vantaggi del terzo set decide astutamente di chiamare il time-out peggio speso della storia del tennis-tavolo. Subisce in fila: rete-spigolo, rete, spigolo. Lungimiranza. La perdita del set lo deprime quasi quanto vedere Carlè quando alza le palline per servire. Se la mano non c’è ricorda almeno che è dotato di area testicolare e annullando un match-point trascina l’agonia alla bella. Aldo profetizza: ”peggio rispondi più sbaglia”. E pensare il capitano credeva già di rispondere palesemente di merda… ma tant’è. Nonostante il G.A., risvegliatosi dal torpore provocato dallo scranno regale in cui pose le sue terga, tenti di boicottare l’infausta visione grazie ad una sospensione per oscurità (ossia ha acceso e spento le luci due volte), il capitano seguendo il consiglio dei compagni gioca, se possibile, ancor peggio dei set precedenti e così porta a casa l’incontro.
Dei seguenti tre incontri vi risparmio la cronaca completa. 3 vittorie un poco sofferte della compagnia del leone. Mordor è scongiurata. Menziono solo una doppia difesa in back (dritto e rovescio) del Capitano, in perfetto stile Coin dei tempi d’oro. Rimembranze.
MOMENTO TERZO TEMPO: Carletto Paga i suoi debiti! Ma che sapore ha una BIRRA ben spesa? (semi-cit.) (FOTO).
Anche il cielo piange per la prestazione odierna ma almeno Carletto torna ai vecchi classici. Dopo due giornate di campionato in cui ha svicolato amabilmente da buon leone Svicolone (cit. Hanna&Barbera), torna al classico “pagaggio dell’aperitivo!” elargito dal peggiore in campo di giornata. Normalità. Alla ricca pre-libagione si uniscono volentieri sua presidenza e le maestranze. Mogi pure loro, un po’ per la sconfitta un po’ per vedere il Sor. Lui si giustifica con cotanta affermazione: “Ho giocato male perché ieri son andato a giocare alla parrocchia dei Carmini.” Ma non era Aldo l’unto dal signore?
Esaurita la formalità dell’aperitivo una delegazione atea del team Degustazione viaggia speranzosa vero la Trattoria Dalla Giulia TM (primo step del dittico femminile che proseguirà con la Sabrina, la prossima puntata). Raggiunti dalla Sole (nome non meteo), Valentina, il suo compagno Andrea, e il nostro compagno Fausto Conte (che reca seco anche Leonicino) scopriamo che la prenotazione effettivamente è in essere. San Francesco D’Assisi.
Fra antipasti, bigoli e tagliatelle la cena fila via liscia come l’olio, forse parte della quantità sproporzionata presente nella tagliata e in parte nella grigliata. Il mio tessssoro. Comunque tutto godibile, a parte per Leonicino che alla fine, ebbro di cotanta beltà sviene in preda a coliche. Momenti di ilarità con la gentile signora che serve a tavola, ossia la moglie del titolare. Dapprima portando le verze guarda il Tode e fa: “le xè sofega, ghe e fasso sempre a me mario ma no e fusiona!”, al che il prode capitano dopo una breve riflessione le risponde:” desso capisso perché me le fa sempre anca me morosa…” Illuminazione da 007. E quindi tutto torna con la telefonata della prenotazione. Premonizioni.
Questo è più o meno tutto dal fronte. Vi lascio ricordando che: PISTA PISTA ARRIVA LA CAPOLISTA! La salvezza è alle porte e poi si può andar a cena a cuor più leggero.
Le pagelle, dapprima sportive (se così si può dire) e quindi enogastronomiche, ma ricordatevi ”col mio voto posso ribaltare tutto!” (cit.)
Pagelline
- ALDO: La troppa attesa alla fermata del tram per Lissaro gli blocca la schiena, le gambe e la mano. Inedia nella media. Però il suo lo fa sempre, se non c’è da creare gioco.
Voto 6. FRANCO TIRATORE (unto dal Signore). - TODE: Parla con Carletto ai cambi di campo e sbrocca. Conversa amabilmente con sé stesso per larghi tratti nei propri match e si dà ragione (ai matti si dà sempre ragione). Almeno è palle munito (ma della mano ancora non v’è traccia).
Voto: 6. PSICO KILLER (Qu’est-ce que c’est, Fa-fa-fa-fa-fa-fa-fa-far better. Run, run, run, run, run, away) - SOR CARLE’: Nel mezzo del cammin della mia stagione mi ritrovai per una selva oscura, che il servizio era smarrito. Ahi quale dir qual era cosa dura esta mazzata selvaggia e aspra e forte sulle transenne che nel cor mi rinnova la paura. Traduzione: A quasi metà stagione non serve in campo, spara mazzate tribali sulle transenne e si caga sotto in preda all’ansia. Ad maiora.
Voto: 5. PONGISTA PERIPATETICO (da parchetto) - G.A. LAZZARI: Preciso e puntuale a non far funzionare l’app che legge i green pass. Preciso e puntuale a spegnere le luci nei momenti clou del primo match di Tode (che può così parlare un po’ con se stesso). Preciso e puntuale ad aiutarci sempre nelle partite e negli allenamenti.
Voto: 7. SVIZZERO? NO NOVO (nel senso di nuovo nel direttivo e comunque…dopo aver spento le luci ”poteva rimanere offeso!” Cit.)
PAGELLE CIBO (A CURA DEL CONTE E LEONCINO)
Nella notte gonfia di pioggia dopo tre tentativi vani si andò dalla Giulia, in preparazione della Sabrina (e prima del concerto di Paola e Chiara). Località nei pressi della casa del nostro ex-leoniano Fabio (munito di taverna con tavolo!). Trattoria casareccia specializzata in “carne alla brace”. E brace sia.
- Sole: Locale 5 | Servizio 8 | Menù 6
- Carlé: Locale 6 1/2 | Servizio 8 | Menù 8
- Conte: Locale 7 | Servizio 8 | Menù 7 1/2
- Tode: Locale 6 | Servizio 7 | Menù 6
- Leoncino: Locale 5 | Servizio 10 | Menù 6+ (non c’è la cedrata e nemmeno la gazzella)