Prima giornata nella voliera casalinga quella del 10 novembre per la D2 più piumata del Triveneto, contro il misterioso Sarmeola a conduzione familiare costituito dal trio Melnic di balcanica memoria. Gli Avvoltoi® si presentano al Blasfemodromo al completo, ma a scendere in campo sono Sua Presidenzia, Il Coach Anderson e una percentuale degli Amenduni non ancora risucchiata dalla movida milanese. Tensioni, cali di zuccheri e corpose imprecazioni poliglotte caratterizzano il buffet, che si chiude con un classico 4-2 per la Leoniana B e fa piantare gli artigli ben saldi in vetta.
PAGELLE TARDERRIME, RETRODATATE, RETROATTIVE
Andrea “jumping tops” Munari: voto 9/10/11/12 –> 2 punti
La Presidenzia non molla il 100% ed elargisce rotazioni con una scioltezza da vero millenial, schiantando due sonori 3-0 a padre e figlio. Contro il piccolo Vlad si gioca poco e si assiste ad un fenomeno non più usuale nella palestra meglio illuminata dell’emisfero boreale: la “rain of tops”, il bimbo non può fare altro che rimpiangere la sala giochi ed il banchetto è ufficialmente aperto. Micidiale è lo spin anche contro il Vladislav, che prova ad imprimere effetti improbabili ai suoi servizi, ma trova il Munari sempre pronto a rispondere con accelerazioni di polso al limite della legalità in tutta la zona Euro, spesso elargite mediante atletici balzi aerei ormai prossimi allo stile Fosbury.
NO MATTER THE QUESTION, SPIN IS THE ANSWER
Giovanni “uè figa, va a laurà barbun!” (gli) Amenduni: voto %$%$ –> 1 punto
Mentre un collettivo di Amenduni rimane nel capoluogo Longobardo per diffondere il verbo Avvoltoio, una non meglio specificata parte degli stessi viene ricacciata nelle palustri terre Venete per gerarchizzare a caso passanti, pongisti e, più che altro, se stesso. La prima partita evoca drammi e tensioni intestine che manco un novellino del piatto riesce a regalare. Contro il giovane e talentuoso Nichita, infatti, gli Amenduni si inamidano in un tunnel di risposte tardive e ginocchia irremovibili: tutti set in vantaggio poi rimontati, con annesse imprecazioni sull’orlo dell’esorcismo, poche padellate di rovescio e nessuna gratificazione dal nuovo servizio finto-addosso denominato “Fake News”. Secondo incontro facile contro il fratellino e poi a mattanza conclusa scatta la sessione d’addobbo contro sua tamarraggine Piotta e il redivivo Zheng, ormai contrabbandiere di mozzarelle di bufala in area partenopea…
VA’ A CIAPA’ I RAT
Mark “Gennargentu” Anderson : voto Cannonau–> 1 punto
Il Coach è ormai prossimo ad avventurarsi in pianta stabile nel labirinto della Barbagia, ma per ora continua a volare in formazione per consegnare punti fondamentali alla compagine Avvoltoia. Nel primo match incontra il patriarca del team Melnic ed è una sfida nel segno di strazianti servizi: ma, mentre l’avversario pur provando diverse finzioni non riesce a scalfire la barriera del taglio che ha dinanzi, il Coach arrota la palla come un procheddu sulle braci e cambia una sessantina di effetti, producendo uno stato confusionale paragonabile solo a un decreto di Toninelli, che genera un rapido 3-0. Costretto a giocare la seconda partita, contro il più forte del clan rivale il Coach ha un lancinante calo agonistico, si pianta fermo come la dolomia e aspetta tagliando tutto ciò che gli avvicina, rischia anche di vincere qualche set pur avendo la stessa voglia di giocare di un commerciante ad una visita del fisco, ma infine si lascia andare all’oblio della sconfitta…
SEE YOU SOON PORTO TORRES
Maurizio “mi non zugo” Vivian: voto non calcolabile–> 0 punti
Calo fisico? Timidezza? Altruismo? Tatticismo? Timor balcanis? Non sono note le ragioni nemmeno alle alte sfere del direttivo, sta di fatto che il capitano non giuoca e lascia spazio agli altri per la gGGGioa del Coach, comunque compila a dovere tutti i moduli, assolvendo quindi il compito più fastidioso concepibile per un pongista, compreso l’inventore stesso del referto…
MODULISTICO
Giovanni “the judge” Sartori: voto la prossima volta
Non entra in rosa, ma svolge 27 ruoli diversi in un solo pomeriggio, si aggira fra i vari campi fra le grida in modalità “Gollum” del Carletto e le paludi del palleggio del big match Ceroni-Tode, quest’ultimo vestito da Conte per l’occasione…è giudice, arbitro, osservatore, commentatore e tifoso…
ALL IN
Citazione del sabato, dal libro “La nausea” (1932-1938) di Jean-Paul Sartre:“A che serve arrotare un coltello tutti i giorni se non lo si usa mai per tagliare?”; trasposizione all’universo pongista, dal saggio Avvoltoio “Madonnole&ServizioMastroianni” (2018, edizioni Piotta): “A che serve arrotare in allenamento tutti i giorni se poi giochi piatto in partita?”