I Re Magi arrivano!

C2 Degustazione, ultima di andata a.s. 2021/22

INCIPIT

Dopo il cazziatone ricevuto dal Conte per la mancata recensione della scorsa settimana, rieccomi al lavoro. Quel lavoro che poi ha impedito la scorsa recensione, assieme all’inedia che mi assale quando inizia il clima delle festività. Per festeggiare il genetliaco più famoso della cristianità e lasciarvi più tempo con le vostre famiglie vi prometto una recensione più breve delle precedenti (falsità!).

Scarsa preparazione settimanale per questo incontro in quanto Aldo ci conferma la sua malaugurata assenza per la cena serale e il Conte preferisce la scuola e il cinema alla sua squadra. I due leoni superstiti, sebbene già dal lunedì in preda ai morsi della fame di Pan de Toni (non il campione degli amatori), decidono di non organizzare l’incontro del sabato (per i non avvezzi la cena post partita) nonostante il capitano provi a mandare dei messaggi dell’ultimo minuto almeno per una bruschetta… rimasti inascoltati.

Ma ritorniamo al lunedì! Nel Deserto del Murialdodromo il Tode con postumi di mal di schiena fa giusto due scambi creando così nel prode Carletto l’inettitudine al giuoco. I leoni lasciano quindi l’allenamento riproponendosi, come al solito, di fare una seduta coi fiocchi il giovedì successivo. Cosa che puntualmente non accade mai e neanche il miracolo del Natale ha poi sovvertito tale consuetudine.

MOMENTO LEZIONE DI STORIA: Il Giovedì successivo, giorno della settimana dedicato a Giove per noi figli dell’impero (Star wars rulez!) e al dio germanico del tuono Thor per i nostri amici anglosassoni (tuono in inglese antico Thur o Thunor da cui Thursday e in tedesco Dnar da cui Donnerstag), nulla varia nella routine dell’onanismo pongistico usuale, ossia nessuno dei tre leoni si concede per più di 10 minuti, per poi chiacchierare amabilmente dell’autodafé di Aldo per il sabato sera. All’improvviso un lampo (non eravamo rimasti al tuono?) nella serata, il leone puntinato esclama: “Sabato giochiamo a Vicenza, possiamo venire qui alle 14 a scaldarci? Là sarà un caos”. Reazione pacata di Aldo che con uno sguardo inorridito afferma: “Io arrivo alle 15 e già non farei nemmeno riscaldamento, iniziando subito”. Il capitano invece, memore del suo ruolo, asseconda lo scatenato pongista: “Se vuoi va bene, però non più di mezz’ora”. È deciso quindi!

Venerdì pre-partita, ore 22.01, arriva nel gruppo Telegram (canale scelto perché super criptato e non rintracciabile dagli avversari, o forse perché il Conte non ha Uozzapp) un messaggio del Carletto: “Ho un problema per domani”. E già qui il capitano si stava scervellando cercando di capire con chi sostituirlo…. Ma poi prosegue: “mi è saltato un puntino e ho messo la gomma nuova”. Respiro di sollievo del capitano che fra se pensa: “tanto non cambia na mazza, ha una mano di pietra a prescindere!”. Al che sapientemente come i quattro profeti maggiori (Isaia, Geremia, Ezechiele e Daniele) riecheggia una premonizione del puntinaro: “Il gatto è pronto”. Che Bastet sia con noi!

Il figlio di Aldo cresce...

L’INCONTRO: Sabato ore 14.03 il capitano arriva al Piattodromo e trova Carletto intento a montare le ultime transenne, bramoso di scaldarsi come si confà ad un atleta del suo rango. Il vegliardo capitano si cambia solo i jeans con datate braghe della tuta e inizia il riscaldamento in semi-borghese. Dopo 25 minuti di palle sulle transenne e scuotimenti di testa del Carletto, Tode asserisce: “ho una buona mano, andiamo?”. Il sagace puntinaro chiede ancora alcuni minuti di riscaldamento… benedetta richiesta. Infatti nel frattempo arriva la D2 che ha l’impegno casalingo, ma il loro capitano (oggi assente giustificato) non ha fornito i referti per l’incontro. Il divino Segretario Mercurio salta quindi in Passat, vola a casa e porta il necessaire ai fratellini. Oggi il suo l’ha fatto.

I tre leoni si ritrovano tutti al Rodolfodromo e la profezia del Carletto si avvera: più che una giornata di campionato sembra di trovarsi in un torneo…almeno a memoria dei tre che non ne frequentano uno da almeno una decade. Appena arrivati PAPPO NATALE Tode (Cit. Z. Zheng) dona due panettoni ai compagni di squadra.
MOMENTO SERIETÀ: panettoni Loison presi per aiutare a costruire pozzi d’acqua in Madagascar, per chi fosse interessato al progetto: https://www.aid4mada.org

PRIMO TEMPO

Come da previsione il riscaldarsi non è sensato e quindi dopo alcuni scambi di cortesia si procede alla stesura delle squadre. Minuti interminabili di conciliabolo fra Tode e Carletto, con Aldo che chiede: “Fatto?”. Ancora no… All’improvviso un urlo: “è nato il bambinello! ah no abbiamo fatto la formazione…”. Fa male giocare sotto le feste. La formazione si incastra perfettamente con quanto supposto dai leoni. Carletto bofonchia: “l’avete fatto contro di me…mi sacrificherò per la squadra…”. Gli avversari sono vecchie (come i leoni) conoscenze, veterani di classe e buona mano, anche se il Tode fa notare che rovinano la media over 45 col loro terzo uomo. Si giustificano dicendo che lui porta amiche simpatiche e carine… accettabile ma non sufficiente! Va notato però che si chiama Sartori Giovanni, omonimo del nostro Stratega! Quindi tutto è perdonato.

Simonetti Vs Grotto : 0 – 3. Ecatombe. Bella mano di Davide, ma Carle non pervenuto per nulla. Nervoso e manchevole di connessioni sinaptiche. Ai cambi campo non ascolta, vuole avere ragione rispetto ai consigli dati dai compagni (ma questo succede sempre quando gioca male). Partita che sarebbe comunque stata complicata, ma non giocando diventa impossibile.

Todescato Vs Simonato : 3 – 0. Prima dell’inizio Tode guarda Aldo e bisbiglia: “con lui non ho mai vinto ma lo farò oggi!”. Amabile tecnica di training autogeno. Match godibile, giocato sulle risposte al servizio di entrambi e sulle due rispettive artiglierie: bombe a tutto campo per Denis e blocchi di fuoco per il capitano. Tutti i set sul filo, ma Tode appare leggermente più solido e in più quando tira la palla entra. 2-0, 10-8 timeout avversario. Tode chiede ad Aldo lumi su che servizi fare, Aldo suggerisce lungo sul dritto, ma il capitano teme di ricevere una bomba in risposta e dice: “voglio comandare io, corti superiori e tiro”. Primo servizio come detto, gambe cementizie che neanche Mapei (o Mapelli fate voi) e top in rete. Tode raccoglie, guarda Aldo e chiede: “lungo o lato?”. Aldo: “lungo”. AMEN. Risposta sulle transenne e partita a casa.

Ceretta Vs Sartori : 3 – 1. Primo set letargico o liturgico per Aldo, che alla richiesta di cosa succedesse afferma: “non c’ero con la testa”. Per fortuna che in realtà quella ancora gli funziona, perché negli altri tre set lascia in tutto 6 punti all’avversario.

Simonetti Vs Simonato : 0 – 3. Il derby delle proto-assonanze ricalca il primo incontro del puntinaro col gatto (ricordate? Gomma nuova). Si vede qualche sprazzo in più. Quando lavora la palla e tiene in campo mette in difficoltà l’avversario. Apprezzabile il tentativo di cambiare qualcosa nel terzo set, come consigliato dalla panchina. Esce con mestizia ripetendo il mantra giornaliero: “oggi mi sono sacrificato per la squadra”. Gatto al quadrato.

Ceretta Vs Grotto : 3 – 0. Primo set senza storia. Davide non azzecca una risposta e Aldo fa il suo. Dal secondo set qualcosa inizia a cambiare. L’avversario risponde meglio ed è meno falloso, ma inizia troppo tardi a capire. Terzo set sul filo del rasoio. Davide risponde e apre, Aldo cala leggermente. Si va ai vantaggi e finalmente sul 12-11 Aldo ha match-point con servizio. Appena la palla esce dalla racchetta di Aldo il capitano si gira verso il Carletto e dice: “è punto”. Uno dei servizi migliori di Aldo negli ultimi anni. La palla ha talmente tanto effetto inferiore che quasi nemmeno rimbalza sul campo avversario. Il palleggio del povero malcapitato Davide non arriva nemmeno alla retina.

Todescato Vs Sartori : 3 – 1. Per la prima volta i leoni arrivano a disputare all’ultimo incontro che risulta decisivo. Primo set onirico. Tode regala 7 punti (1 servizio, 3 risposte 3 gratuiti). Aldo lo cazzia: “sei stato supponente”. Tode risponde: “no ho il cervello in corto circuito e non so bene tatticamente cosa fare, spero mi regali lui i punti ma così non vinco”. Passando da PAPPO NATALE al GRINCH Tode capisce che per vincere deve fare fatica. Si riprende vincendo agevolmente i tre successivi set, nonostante alcune pregevoli giocate di Sartori nel terzo. Da menzionare una difesa Joao nel quarto set, la seconda dopo quella di due giornate fa. Ormai nel repertorio!

I tre Remagi versione live-action

La partita dunque è vinta! La squadra quasi salva! Gioia? No mestizia, perché i leoni ricordano che non avranno la loro “degustazione”. Non pasteggeranno sulle carcasse degli sconfitti… Qui scatta però il link mentale della dirigenza societaria. Il sottile fil rouge che unisce le menti di Presidenza e Vice-presidenza. Questa trade union atta a difendere le libagioni professionistiche leoniche minacciate dall’assenza di Aldo! Alle ore 18.31, nell’esatto momento in cui Tode dice a Carletto: “adesso andiamo al San Gaetano e paghi la birra come peggiore!” e il Carletto diniega tale richiesta, arriva nel gruppo del direttivo un messaggio dal presidente: “San Gaetano birretta?”. Catartico, al limite del divino. Carletto capitola e si va a gozzovigliare. Due birrette e delle patatine fritte dopo, la comitiva si scioglie Non sarà stata la solita degustazione, ma almeno l’onore è salvo!

P.S.: saluto con frase profetica del Carletto rivolta a Tode: “alla fine mi hai superato!”. Tode stupito: “Che?”. Carletto: “Hai la percentuale più alta della mia in campionato”. Eh so problemi… Comunque il campionato è ancora lungo e il Duca toscano può recuperare…

PAGELLINE NATALIZIE da RE MAGI

Il nostro trio, sempre a rincorrere la cometa della salvezza, ripercorre le orme di re magi: Gaspare, Melchiorre e Baldassarre. Melchiorre è il più anziano e il suo nome deriva da Melech, “Re”; Baldassarre deve probabilmente il proprio nome al re babilonese Balthazar; Gasparre, o Galgalath, per i greci, significa “signore di Saba”.

  • Aldo: MELCHIORREporta con sé l’oro, dono riservato ai sovrani, con il quale viene riconosciuta la regalità del bambino, Gesù è il Re dei Re”. Aldo porta con sé i suoi servizi, l’oro più prezioso, che dona ai sovrani avversari, che spesso rispondono come bambini.
    Voto 8.
  • Carletto: GASPARRE “Gasparre offre l’incenso, usato da sempre in ambito religioso, per riconoscere la natura divina di Gesù”. Più che Gasparre signore di Saba sembra Gaspare, ma gli manca Zuzzurro. C’è l’ho qui la brioches!!! Riconosce però la natura divina della mano degli avversari rispetto alla pietra della sua. Ricordiamo che in Emilia- Romagna la saba è uno sciroppo concentrato d’uva che si ottiene dal mosto appena pronto, di uva bianca o rossa; è anche detta infatti “mosto cotto”, “vino cotto”. Carletto sarà “cotto”? forse bollito?”.
    Voto 4,5.
  • Tode: BALDASSARRE “porta in dono la mirra, una pianta dalla quale si estrae una resina che veniva utilizzata per produrre un unguento, usato per il culto dei morti, oltre che con scopi medicinali ed estetici, a simboleggiare l’investitura di Gesù, la sua consacrazione al ruolo di Re e Dio”. Non porta la mirra ma porta tutti a bere la birra. Una volta come unguento faceva la colla fresca ma ormai da anni è in disuso e oggi non è nemmeno uno Zombo (cit. Gigi Quadri). Di estetico ha poco, ma come unguento medicinale conserva gelosamente il BENGAY per la felicità dei suoi compagni di squadra. Ha investito Carletto del ruolo di vittima sacrificale per la squadra (almeno così dice il Sor). Una buona prestazione.
    Voto 7.

SECONDO TEMPO

Come detto secondo tempo non all’altezza della tradizione culinaria della “Degustazione”. Però, però, qualcosa si spilucca. E se c’è sua Presidenza come testimonial…

Spaghetti pollo e insalatina e una tazzina di caffè?
Sua Presidenza va avanti a tutta birra