Senigallia veni, vidi, vici

E fu così che mi appassionai al ping pong e ai pongisti, termine a me sconosciuto fino a qualche tempo fa. Per comprendere le emozioni che mi hanno pervaso in questi ultimi quattro giorni devo tornare a ritroso nel tempo, quando Mix mi chiese se mi andava di accompagnarlo ad un torneo di ping pong: accettai di seguirlo perché mi allettava l’idea di vedere Senigallia, città marchigiana sul mare, dove si sarebbe svolto il torneo.

Carletto che scalda il suo dritto (che non si sa mai se usarlo…)

Mercoledì 25 aprile siamo quindi partiti con sor Carlè e nonno Aldo verso la meta pongistica. Una volta arrivati dopo un pranzo frugale (si fa per dire), abbiamo visitato il centro di Senigallia e un altro piccolo ma caratteristico paesino medioevale, Corinaldo.

Nonno Aldo si tien leggero con formaggino e una sola foglia di insalata

Siamo poi andati in perlustrazione alla palestra del “Centro Olimpico Tennistavolo” dove abbiamo conosciuto il mitico Enzo Pettinelli, uomo carismatico di grande spessore morale e fondatore della struttura pongistica di Senigallia: ho avuto l’impressione che questo sport gli scorresse nelle vene, a primo acchito colpisce la sua umiltà, fatta di sguardi e dolcezza; la sua umanità è percepibile in ogni sua espressione, con la sua voce roca di uomo ben vissuto, ci racconta come i bambini vadano avviati all’attività sportiva “lasciandoli liberi di esprimere la loro individualità e personalità, cercando agli inizi solo di correggere l’impugnatura della racchetta e il movimento delle gambe.” Insomma, il suo amore per lo sport permea tutto il suo essere.

Il magnifico salone a vetrata per assistere alle partite, progettato dal maestro Pettinelli nel 1985

Ma torniamo alla manifestazione, venerdì mattina tutti i partecipanti, ben 120 provenienti da tutta Italia, erano in fermento per l’inizio delle attività, un brusio di fondo caratterizzava le aspettative degli sportivi quando all’improvviso si presenta il primo ostacolo, Michele, giocatore della società di Schio, non riesce a camminare per un dolore improvviso e inspiegabile ad un piede, ci prodighiamo per risolvere il problema, chi fa il massaggio, chi procura l’olio, l’asciugamano… insomma, tante formichine al servizio della collettività, tutti dovevano star bene. Finalmente cominciano le prime selezioni, sono tantissimi i giocatori, noi ci concentriamo sulla squadra di Scledum, subito ribattezzata “Sclerum” per le caratteristiche dei suoi giocatori, che nasce da un gemellaggio “anomalo” tra le società vicentine del TT9-Schio e del TT Leoniana-Vicenza. Per la categoria Gold (3 e 4 categoria / Doppio+Singolo) scende in campo la strana coppia: sor Carlè & Fiore, due personalità contrapposte a confronto, un silente e un paroliere che si piazzano al terzo posto dopo aver prima imbalsamato, poi stordito gli avversari, nonostante lo strappo al pettorale destro di Fiore, prontamente soccorso dalla massaggiatrice della squadra che lo cura con l’ottimo olio di oliva marchigiano offerto dalla casa. Per la categoria Silver (5 categoria) scendono in campo i due nonni: Aldo che gioca a tre metri dal campo seduto praticamente sulle transenne, e Gianni (Dalla Fina) che taglia soppressa a tradimento sul tavolo. La seconda coppia Silver é formata da un inedito duo: Mix e il cimbro Fabio (Toniolo). Dopo una lotta furibonda con due marpioni torinesi vengono estromessi dalla gara.

Il gruppo dei vicentini in pausa serale relax (con taglio della fugassa)

Il giorno dopo, al mattino, si aprono le gare di doppio, con le stesse formazioni: disastro! Nel pomeriggio gare di Singolo, qui finalmente sor Carlè e Fiore vedono l’ombra di una vittoria, ma vengono estromessi ai quarti dagli inarrivabili: Platanesi (TT Senigallia) e Carbotta (TT Roma) entrambi atleti del campionato B1. Tengono comunque alto il nome della Scledum anche due giovani scledensi: Stefano Radin che, sostenuto a bordo campo dai compagni, conquista il primo posto nella categoria Silver, e l’esordiente Matteo che si piazza al terzo posto nella categoria Open (amatoriale).

L’amico Stefano nel gradino più alto del podio!

Per concludere vorrei solo evidenziare che, a parte gli esiti delle gare, è stata una bellissima esperienza, ricca di impegni sportivi, ma anche di sonore risate, con nonno Aldo sempre pronto a scansare le cacche di cane sui marciapiedi del lungomare, con il suo super completino da maggiordomo ye… ye. Sor Carlè, che appare tanto riflessivo, in realtà riflette solo sulla tanto lontana, quanto agognata pensione: deve passarne tanta di acqua sotto i ponti, ma lui non l’ha ancora capita, suo zio invece l’ha ben capita, ma preferisce fare il finto tonto… rende di più.

Fiore&Carlè terzi classificati nel doppio: bravi fioj

Che dire di Mix, con le sue micidiali battute, una ne dice e cento ne pensa: povero Aldo e sempre sotto pressione, preso di mira dall’invidia per il suo look, in particolare per sue scarpette da 4 soldi… anzi, ad essere precisi dal costo di ben 3.8 euro. Con questi presupposti Mix è diventato il tontonatore seriale del viaggio, oltre che un inaspettato intervistatore… Da Senigallia, la vs. inviata in incognito…

LL

Ecco il trio delle meraviglie in versione marittima: Aldo, Carlo e Maurizio
Il gruppo dei vicentini al gran completo con lo staff degli accompagnatori (…tra questi c’è il nostro inviato speciale)

SPECIALE MAESTRO PETTINELLI

Con l’occasione il nostro intervistatore Leoniano Capitan Maurizio intervista il fondatore del Centro Olimpico di Tennistavolo di Senigallia il maestro Enzo Pettinelli.

GUARDA L’INTERVISTA

Ringraziamo Pettinelli per la cortesia e disponibilità. Buon ping pong a tutti.